sabato 18 settembre 2010

PREPARATI A MORIRE!”
...La ferocia umana non ha limiti
(di Maurizio Elba)


"... Sentì un battito d’ali e qualcosa di acuminato graffiargli le carni. Paralizzato dal terrore, cercò di gridare, ma l’urlo si spense in un gorgoglio di sangue. L’ultima cosa che vide fu la luce del neon al centro del soffitto tingersi di rosso. Capì in quel momento di essere la portata principale di un orrendo banchetto."

La storia inizia nel giugno del 1954, con una lettera scritta da una giovane donna che muore subito dopo averla spedita, e passa rapidamente per il 1970, con l'arrivo di un misterioso carico, e per il 1977, anno in cui si consuma una tragedia in montagna. Ma questo è soltanto il prologo.

Nel giugno del 1979 un treno si ferma all'improvviso a pochi chilometri dalla stazione di Savigliano. A bordo dell'ultima carrozza, sulla quale è stato tirato il freno d’emergenza, viene ritrovato il cadavere di un uomo orrendamente sfigurato.

Iniziano le indagini, che condurranno presto alla scoperta di strani esperimenti, di loschi traffici internazionali e di un nuovo, raccapricciante delitto. 

Molti elementi accomunano le due vittime. Tra questi, le ultime parole che ad entrambe ha rivolto l'assassino: “Preparati a morire!"

 TRAILER di "Preparati a morire!"

2 commenti:

  1. Dopo un immediato seppur breve sforzo di concentrazione per sostenere il rapido susseguirsi dei paragrafi incentrati su differenti nuclei narrativi, mi sono addentrata nel vortice della storia e mi sono sentita attratta dalle vicende dei personaggi.
    Ho apprezzato il linguaggio preciso, ricco e mai scontato e i riferimenti colti al mondo musicale quale testimonianza di una passione matura mai sopita.
    Ma ho prediletto in assoluto gli intermezzi di riflessione tra una data e un'altra, tra un giorno e il seguente, perché oltre ad essere utili alla comprensione del pensiero che sostiene il costrutto narrativo, sono piccoli aforismi sul senso della vita, dichiarazioni a cuore aperto e mente fredda dell'Autore sul significato esistenziale del nostro cammino: belli, simbolici e profondi.
    Insomma, un buon romanzo!

    (Daniela)

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  2. Avvincente, veloce, non banale: ottimo noir!
    (Simone)

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